Per gli autoconcessionari è ancora profondo rosso

L’unica soluzione possibile della crisi del settore auto sarebbero dei nuovi incentivi statali. Se non arriveranno, anche la seconda metà dell’anno avrà un risultato fortemente negativo. Questo in sintesi il messaggio che oggi, dal quotidiano Il Sole 24 Ore, lancia Gian Primo Quagliano, Presidente del Centro Studi Promotor, una struttura di ricerca specializzata sul mercato dell’automobile ed emanazione di GL Events Italia, la società che organizza il Motor Show di Bologna. Tra un paio di giorni verranno resi noti i dati ufficiali delle vendite in Italia di auto, ma la previsione di Quagliano è molto grigia e a soffrire, sostiene, saranno soprattutto i concessionari, “che sul dato negativo di luglio hanno costruito una grande campagna di comunicazione, caduta però nel vuoto di agosto. Il grido di dolore dei dealer è, tra l’altro, più che giustificato perché il prezzo della crisi ricade soprattutto sulle loro aziende “. Secondo Quagliano infatti le case automobilistiche trovano compensazione alle difficoltà del mercato italiano, sviluppando il business in altri paesi, come India, Cina e Brasile. I dealer invece pagano il prezzo della crisi, “per loro non c’è la possibilità di rifarsi su altri tavoli. Devono sopravvivere in Italia ed è sempre più dura”. Un nuovo programma di incentivi statali avrebbe, secondo Quagliano, una sua logica e un beneficio anche dal punto di vista dell’Erario: “Se il 2010 chiuderà a quota 1.900.000 immatricolazioni solo per l’Iva vi sarà un minor gettito di entità superiore allo stanziamento che sarebbe necessario per finanziare un nuovo programma di incentivi statali. E dunque una soluzione ci sarebbe, ma Governo e Parlamento hanno altre gatte da pelare”.

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