Sono serviti i dazi di Obama sulle importazioni di pneumatici cinesi?

A quasi un anno dall’emissione dei dazi doganali americani sull’importazione di pneumatici cinesi a tutela del mercato, della produzione e dell’occupazione americane, l’associazione US-China Business Council (USCBC) si appella al Presidente Obama chiedendo di valutarne la bontà dei risultati. John Frisbie, Presidente dell’associazione, che raggruppa circa 220 aziende americane che operano con la Cina e a cui aderisce anche Goodyear, non nega che l’imposizione di severe  tariffe doganali abbia indebolito le importazioni di gomme cinesi di fascia bassa, ma afferma che per il mercato americano si è trattato sostanzialmente di un cambiamento della provenienza della merce, la cui importazione, da altri paesi, è invece aumentata. Secondo i dati riferiti da USCBC  nel primo semestre di quest’anno, rispetto allo stesso periodo 2009,  le importazioni di pneumatici sono aumentate del 21% in termini di volume e del 30% in termini di valore. Se la quota cinese di queste importazioni nell’agosto 2009 era del 45% a giugno 2010 è scesa al 24%. In altre parole,  gli americani non stanno acquistando meno pneumatici a basso costo, ma li stanno acquistando da altri paesi. Quello che sostiene il presidente della USCBC è che i dazi imposti da Obama l’11 settembre 2009 penalizzano la Cina, ma non giovano al mercato americano. Le tariffe stabilite dall’amministrazione Obama un anno fa, in base allo statuto noto come Sezione 421 dell’US Trade Act del 1974, prevedono, in aggiunta al 4% standard, un ulteriore dazio del 35% il primo anno, 30% il secondo e 25% il terzo anno con l’obiettivo di ridurre  le importazioni di pneumatici dalla Cina considerate eccessive. Gli effetti però di questa operazione non sono stati quelli sperati, secondo Frisbie, che scrive al presidente americano: “Non abbiamo evidenza che i dazi sui pneumatici cinesi a basso costo abbiano un impatto positivo sui posti di lavoro americani e sospettiamo anzi che le tariffe imposte alla Cina abbiano avuto complessivamente un impatto economico negativo sui consumatori americani. Le importazioni dalla Cina sono effettivamente diminuite, ma le importazioni da altri paesi sono aumentate significativamente e sono complessivamente superiori adesso che prima dell’imposizione dei dazi. L’industria dei pneumatici sostiene inoltre che i prezzi sono aumentati, incidendo sui portafogli americani e i dati del Bureau of Labor dimostrano che i posti di lavoro nel settore pneumatici in America continuano a diminuire.” Quello che chiede al presidente americano Frisbie è, prima di assumere qualsiasi decisione, di intervenire con la sua autorità per richiedere alla US International Trade Commission (ITC) un rapporto obiettivo e circostanziato sugli effetti dei dazi sui consumatori americani e sulla creazione di posti di lavoro.

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